Webdesigner falliti

Stavo leggendo Stephen Hawking, e sono rimasto molto colpito da una sua frase ad un certo punto del libro[[Buchi neri e universi neonati e altri saggi]]:

Molti di loro sono però fisici falliti, che hanno trovato troppo difficile inventare nuove teorie e quindi si sono dedicati a scrivere sulla filosofia della fisica. Essi stanno ancora discutendo sulle teorie scientifiche dei primi anni di questo secolo, come la teoria della relatività e la meccanica quantistica e hanno perso i contatti con l’attuale frontiera della fisica.

Portate questa frase nel nostro mondo, ecco qui che avremo legioni di webdesigner falliti, che invece che sviluppare nuovi modi di creare / gestire / organizzare siti web, semplicemente rimangono nella loro torbida palude delle loro misere conoscenze acquisite senza mai guardare oltre il loro piccolo stagno.
Inutile dire che in Italia la situazione è ben lungi dall’essere rosea, viviamo praticamente in un grande stagno, con poche chiazze di terra sicura.
Il problema non sarebbero queste persone, che sono irrecuperabili, è che spesso trascinano nell’abisso anche persone che potrebbero essere molto brave, che vengono così soffocate.

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Marco

Marco è un blogger che scrive di Web Design, in particolare di User Experience e accessibilità, Graphic Design, tutorial e tutto quello che riguarda il mondo del web e della carta stampata.

12 Risposte

  1. Marco ha detto:

    Si Madda, hai ragione, ma questa non può essere una giustificazione per fare schifo.

    Per quei clienti li vanno bene quelli che fanno siti a 50 euro.

  2. Laura ha detto:

    correggi il titolo, che quando vedo che si confonde webdesign e webdesigner mi innervosisco…XD

  3. Marco ha detto:

    Ops,è stata una svista 😛

  4. Nello ha detto:

    C’è un pò di spazio anche per un grafico fallito prossimo (venerdì 18 cm) alla perdita di quel pezzettino di terra maleodorante e precario sul quale ci si è agiato per qualche mese in attesa in vana speranza di tempi migliori?

  5. madda ha detto:

    Che vuoi che ti dica. Hai ragione, ma la colpa non è solo del designer, bensì del cliente digiuno di buon gusto che si accontenta della grafica e del progetto scadente.
    La maggior parte non se ne accorge neanche…ecco che il designer non è spinto ad imparare cose nuove e rimane nel suo studio a pocciare con Photoshop…

  6. madda ha detto:

    Non posso darti torto… 🙂
    non tutti sono come noi.
    io cerco di migliorarmi ogni giorno che passa, frequentando corsi, workshop, seminari, mostre, tutto per distinguermi da quei cani che si improvvisano grafici, per vendere il mio prodotto al meglio e per essere sicura di me stessa.

  7. madda ha detto:

    che vada a farsi fare il sito ad un prezzo 1/10 di quello che gli faccio io.
    Spero che il grafico sia bravo…
    non posso vendere il mio sito a 100 euro giusto per prendere 100 euro o per sperare che mi porti clienti. Non sono cifre che mi cambiano la vita, anzi! Probabilmente perderei più tempo che altro.
    Guarda mi è già successo e poi si finisce per fare i lavori male e controvoglia…e ne va della tua immagine e professionalità…

  8. madda ha detto:

    ahahah adesso che ci penso hai proprio ragione! Sono quelli che pagano mal volentieri e che prima di pagare ti fanno fare 20 milioni di modifiche.
    Bisogna imparare a dire di no… 🙂

  9. Marco ha detto:

    Bisognerebbe smettere proprio di avere a che fare con i clienti, altroché!

  10. Nello ha detto:

    Scusate se (ritorno) e mi intrometto.
    Ma non so se sia giusto paragonare un lavoro come quello del web designer alla fisica.
    Mi spiego. La fiica è fatta di concetti basati sulla matematica e sulla scienza che, fino a prova contraria, resta ferma su una determinata visione del mondo.
    Per quanto un sito web possa essere tecnico, c’è anche della creatività… cosa che non può essere vista, toccata, quantificata… insoma è immateriale.
    Al di là dei clienti che hanno i nipoti di 10 anni che gli fanno i siti (si avete capito bene nipoti di 10 ani – queste una delle risposte sentitemi dire -) secondo me il concetto spazia anche nella paura, da parte di un cliente, di approvare qualcosa di troppo innovativo, e da parte nostra essere sì creativi, ma con moderazione e buon senso.
    🙂

  11. Marco ha detto:

    Ci ho pensato bene prima di risponderti, e ho partorito questo pensiero:

    la fisica è molto più creativa del web design!
    E poi voglio vedere come lo tocchi un atomo o m31 tiè 😀

    Il fatto è che anche il nostro lavoro si dovrebbe basare su solide basi, non scientifiche, mentre è lasciato troppo a come capita. Le nostre basi non si chiamano matematica, ne sono scientifiche, ma sono più umanistiche, e si chiamano bisogni, tipi di utenti, necessità.. questo fa assomigliare il web design più a una disciplina ottocentesca, ma qui già sto divagando.

    A quel punto, se ti basi sulle fondamenta, anche un lavoro “innovativo” viene recepito positivamente dal cliente e dagli utenti 🙂

    La vera paura del cliente è di aprire il portafoglio!

  12. Nello ha detto:

    @”E poi voglio vedere come lo tocchi un atomo o m31 tiè”… -_- Colpito e affondato 🙂

    @ “La vera paura del cliente è di aprire il portafoglio!”

    Quoto appieno.
    Buona vita e alla prox.

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