Tracking del motore di ricerca interno
Prendo spunto (approposito grazie!) da una vicenda che mi è successa recentemente per sottolineare l’importanza di tenere sotto controllo il motore di ricerca interno dei siti, a patto che abbiate un motore di ricerca interno ovviamente.
Ovviamente non per scoprire la gente che vi insulta, questo è un caso limite scoperto per caso, ma per tenere sotto controllo il modo in cui la gente cerca sul vostro sito (più che altro su quelli dei vostri clienti), così da migliorare le pagine e i risultati delle ricerche. Stiamo ovviamente parlando di vocabolari controllati.
In generale, i siti più avvantaggiati da questo controllo sono gli e-commerce[[Uno dei motivi per cui costano tanto. Non l’unico. Uno dei tanti.]], per via dell’importanza che le singole parole rivestono nella ricerca dei prodotti.
Mettiamo il caso vi venga voglia di comprarvi una XBox. Magari cercando X-box vi vengono fuori 10 risultati mentre Xbox tutto attaccato ve ne restituisce 600. O ancora in maniera più accentuata nel caso dei sinonimi. Stiamo parlando di clienti persi. Roba importante. Queste cose non dovrebbero assolutamente essere lasciate al caso e alla fortuna.
Migliorare i risultati di ricerca
Do per scontato che questo sia il risultato più immediato per cui dovreste monitorare queste ricerche, è lo stesso motivo peraltro per cui si monitorano le statistiche del sito[[Monitorare le statistiche di un sito non è solo un vezzo per soddisfare il proprio ego, ma un modo per scoprire metodi per rendere più usabile il sito analizzando come i visitatori lo usano.]], perché monitorare solo quelle esterne si e quelle interne no? Non sono meno importanti.
Una volta che sappiamo ad esempio che la maggior parte delle persone trova un elettrodomestico in quella maniera li, comunque diversa da come progettata inizialmente, perché non far si che quello diventi lo standard? Ovviamente al sistema possiamo far restituire gli stessi risultati per entrambe le query, così facciamo felici tutti.
Oppure migliorare le intestazione (gli h* per intenderci) delle pagine stesse, così che quando un utente arriva trova il titolo che ha cercato, e non rimane spaesato pensando che x è sinonimo di y.
Tempo al tempo
Tutto questo è meno che immediato. Va molto sul lungo periodo. 6 mesi se il sito va bene, di più sennò. Oltre a un sito funzionante infatti dovrete avere anche abbastanza visite da tirare fuori dati che siano usabili in qualche maniera[[2 ricerche non sono una base attendibile per uno studio del genere.]].
Possiamo fare qualcosa con i test iniziali di card sorting, ma quelli più che altro descrivono categorie, non singole voci, il che è già qualcosa ma non è quello che stiamo cercando di ottenere qui, in cui agiamo sulle singole voci, su ogni singola pagina, su ogni singolo prodotto.
Un test che però possiamo fare è quello di testare il sito una volta finito, e tra le varie cose, testare l’efficacia dei vocabolari. Ovviamente, che lo dico a fare, test del genere vanno ripetuti a distanza di tempo, sopratutto con siti i cui contenuti si aggiornano, moltiplicano o comunque cambiano frequentemente (tipico caso di e-commerce).
CMS
Passo un momento il discorso sui cms, perché si, monitorare le statistiche interne, ma come?
Ad esempio ExpressionEngine lo fa in maniera nativa, ma presumo che anche altri software facciano altrettanto, non ho investigato a fondo la faccenda.
Sempre riguardo i cms, la gestione delle parole: molti cms riescono attualmente a gestire la differenza che fa tra parole che magari vengono divise da un trattino o comunque cose di questo tipo, mentre diverso è il discorso se ad esempio usiamo abbreviazioni o sinonimi. In questo caso c’è da intervenire negli algoritmi stessi del motore per modificarli. Ma io qui mi fermo perché non sono un programmatore.
Una risposta
[…] ho sottolineato anche altrove. Mi piace molto la ricerca di Magento, perché sì possono impostare vocabolari controllati, o anche redirect per una specifica ricerca, e sì possono vedere i termini più cercati. Una delle […]