Il tag longdesc
Sapreste spiegare una foto ad una persona che non l’ha mai vista, ma senza mostrargliela?
Potremmo dire che la foto è un’istantanea di vita, che cattura un momento particolare di un dato luogo, che lo cristallizza in un particolare foglio di cellulosa. E che guardarla può suscitare sentimenti belli o tristi. Oppure possiamo dire anche qualcos’altro di completamente diverso. Ovviamente ho scelto la foto come un esempio banale, possiamo fare l’esempio con qualsiasi altra cosa.
In ogni caso, a seconda delle situazioni, avremo a che fare con cose da spiegare a persone che non sanno di cui si tratta e a cui non possiamo far vedere o toccare materialmente l’oggetto (ad esempio a dei ciechi).
Su internet poi dobbiamo assegnare un testo alternativo a queste immagini, in modo da renderle di facile comprensione e non perdere il senso della pagina.
Questo che vi ho appena detto è ovviamente uno dei requisiti (il numero 3) della Stanca 1. Ripassiamo brevemente il requisito:
- Enunciato: Fornire una alternativa testuale equivalente per ogni oggetto non di testo presente in una pagina e garantire che quando il contenuto non testuale di un oggetto cambia dinamicamente vengano aggiornati anche i relativi contenuti equivalenti predisposti; l’alternativa testuale equivalente di un oggetto non testuale deve essere commisurata alla funzione esercitata dall’oggetto originale nello specifico contesto.
Dopo questo breve ripasso della vecchia legge2, passiamo all’argomento del giorno, che non è la Stanca, ma il longdesc, tag molto utile in tutti quei casi in cui abbiamo un’immagine che richiede una spiegazione dettagliata e il semplice testo alternativo non basta più.
Il tag longdesc, è facile, il nome stesso lo dice, permette di inserire una descrizione più lunga, inserendola però in un file esterno, in questo modo:
E il file longdesc.html sarà:
Questo è la lunga descrizione dell’immagine
Il fatto di risiedere in un file esterno ci da la possibilità di scrivere paragrafi anche lunghi senza relativi problemi. Poi però sorge il problema del tempo perso dall’utente a leggere i nostri poemi, oltre a quello ovvio di utilizzare le parole giuste.
Quando usare il longdesc
Non sono molte le immagini per cui sarà necessario usare una così lunga descrizione, d’altronde il tag non è affatto obbligatorio. Oltre all’esempio della foto fatto all’inizio dell’articolo, anche i grafici (quelli a torta e non) sono molto avvantaggiati dall’uso di questa tecnica, così riuscite a spiegare ogni singola spiegazione tramite un testo alternativo a parte.
Però gli screen reader più vecchi non hanno il supporto per questo tag, al pari di tutti i browser visuali3, e oltretutto non tutte le persone che anche usano moderni screen reader sanno come accedere al longdesc4.
Quindi l’uso di questo tag va molto limitato, d’altronde non ci servirà quasi mai, tranne in quei pochi casi che però dobbiamo sapere come usarlo.
- Legge 9 gennaio 2004, n. 4 (Legge Stanca) ↩
- La aggiorneranno mai? Mah. ↩
- I motori di ricerca non so come si comportino in questi casi ↩
- Creating Accessible Images ↩