Quando considerare un redesign

Incominciare un redesign di un sito è sempre una grande opportunità tutti quelli che hanno a che fare col sito (sia che si tratti di utenti o persone che sul sito inseriscono i contenuti o altri ancora).
Il problema è che non possiamo farlo a casaccio o quando ci va a noi, proprio no, anche perché un redesign fatto bene, di tutto il sito, porta via mesi interi.

Il redesign deve essere una cosa che nasce in risposta ad una precisa esigenza (e non sto parlando della grafica, quella è una cosa minore in questo contesto). Il redesign serve quando ci si rende conto che gli utenti non riescono ad usare il sito, il pannello di controllo per l’inserimento dei contenuti è difficile da usare o qualsiasi altro problema si scopre. Ovviamente questo implica che non per forza il redesign deve essere esteso a tutto il sito ma può essere circoscritto ad una particolare area o funzione.
In realtà dovremmo chiamare questo realign[[Cameron Moll A List Apart, 24 ottobre 2005: Good Designers Redesign, Great Designers Realign]], ma non voglio stare a pontificare su differenze semantiche, anche perché non me ne può fregare di meno di come lo si chiami.
Ovviamente il redesign del sito non vuol dire che bisogna cambiare anche la grafica, non è obbligatorio. E vale anche il contrario ovviamente.

Quando proporre un redesign?

Di solito noi facciamo dei test preliminari quando ci viene affidato il redesign[[Spesso i clienti vogliono il redesign grafico perché pensano che sia quello che non lo fa funzionare e vendere come si deve il loro sito.]], sia con delle

analisi euristiche, sia facendo compilare il solito questionario al cliente per poter capire davvero quello che vogliono.
Spesso bisogna agire anche a livello di struttura e quindi avviare un redesign completo, ma a volte capita anche che si voglia solamente un restyling grafico e nulla più. Sta a noi dover interpretare correttamente le esigenze del cliente e del sito.

Cosa fare in caso di redesign

Prima del redesign vero e proprio dobbiamo avere chiaro e preciso precise cose, mica possiamo fare le cose a casaccio. Tra le altre cose ci serve da sapere:

  • Chi sono gli utenti
  • Gli obiettivi degli utenti
  • Gli obiettivi del business

E aggiungo io:

  • Le heatmap (vedere dove gli utenti cliccano e guardano)
  • La frequenza di rimbalzo delle pagine
  • Le parole chiave
  • La profondità delle visite

E tutte le altre informazioni rilevanti al fine del redesign, o realign, pardon.

Con queste informazioni possiamo sapere che cambiamenti apportare e in che misura, tanto per stare sicuri di non fare stupidaggini e adattare e allineare il sito alle attuali esigenze dei navigatori.

Piccoli cambiamenti VS Grandi cambiamenti

Non è detto e obbligatorio che il redesign del sito debba coinvolgere tutto il sito, l’ho scritto prima, ma non è neanche detto che il redesign deve essere un cambiamento epocale, a volte un redesign può essere solo una serie di cambiamenti minori nel sito, leggere modifiche atte a rendere più usabile una funzione o anche tutto il sito.

Non buttare via tutto

Questo è molto importante. In un redesign anche completo, è improbabile che faccia tutto schifo, quindi dobbiamo cercare di salvare quello che funziona, andandolo poi a integrare nel nuovo design. Se cancellate tutto molto semplicemente dovete fare più lavoro.

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Marco

Marco è un blogger che scrive di Web Design, in particolare di User Experience e accessibilità, Graphic Design, tutorial e tutto quello che riguarda il mondo del web e della carta stampata.

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