Piano nazionale Industria 4.0: il punto sulle iniziative e sui risultati del progetto

Il settore industriale e manifatturiero italiano continua a scontare i danni arrecati dalla grande crisi economica e i problemi legati al gap competitivo con le economie emergenti: è proprio per questo motivo che quello con la cosiddetta “Quarta rivoluzione industriale” è un appuntamento che l’Italia non può permettersi di perdere.

Riuscire ad integrare e a sfruttare a pieno le possibilità offerte dai nuovi strumenti tecnologici per innovare il settore produttivo rappresenta una chance importante per il Made in Italy, che impegnandosi in un serio progetto di “Digital Transformation” potrebbe trovare la chiave di volta per tornare a generare ricchezza e occupazione.

Il Piano nazionale Industria 4.0, il ricco programma di incentivi, interventi infrastrutturali e sensibilizzazione del mondo dell’imprenditoria, promosso dal governo a partire da inizio anno sembrerebbe aver ricevuto un’accoglienza più che positiva nei primi mesi dalla sua entrata in vigore, come dimostrato dai risultati dell’analisi a cura dell’Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano.

Industria 4.0: gli effetti degli incentivi promossi dal Piano nazionale

Ben il 92% dei 241 imprenditori interpellati dal Politecnico di Milano nell’ambito dello studio condotto sugli esiti del Piano nazionale Industria 4.0 si è dichiarato a conoscenza delle iniziative proposte dal Governo per supportare le realtà produttive italiane nel complesso processo di acquisizione e implementazione delle nuove tecnologie digitali.

Come previsto, le iniziative che hanno riscosso il maggiore successo sono quelle relative agli sgravi fiscali ideati per sostenere gli investimenti privati relativi all’acquisto di beni materiali e immateriali (quindi macchinari, componenti hardware e software) che rispettano i requisiti delle tecnologie dell’Industria 4.0: il superammortamento del 140% e l’iperammortamento del 250%.

In particolare, il 36% delle imprese interpellate ha dichiarato di aver programmato investimenti sulla base degli stringenti parametri richiesti per usufruire dei vantaggi dell’iperammortamento, mentre ben il 52% degli intervistati sarebbe invece interessato a beneficiare del superammortamento.

I numeri degli investimenti privati stimolati dal Piano Industria 4.0

I primi effetti del Piano Industria 4.0 sull’economia nazionale starebbero già emergendo. Nel 2016, il giro di affari generato dai processi di trasformazione digitale delle imprese italiane era pari ad 2 miliardi di euro (considerando anche tutta la filiera dell’indotto), una cifra senza dubbio molto importante e già all’epoca caratterizzata da un significativo trend di crescita.

Le iniziative a sostegno della Digital Transformation non hanno tardato a produrre i primi risultati: stando ai dati rilevati dall’Osservatorio Industria 4.0, nel primo trimestre del 2017, il valore di questo particolare settore avrebbe visto un incremento pari addirittura al 30%.

Particolarmente interessanti i dati relativi alle dimensione degli investimenti in cantiere dichiarate dalle imprese coinvolte nello studio: per il 25% delle realtà industriali e manifatturiere interpellate sarebbero in programma spese per un milione di euro circa, mentre le aziende pronte ad impegnarsi per più di 3 milioni di euro sarebbero il 13%.

I segnali finora emersi rappresentano senza dubbio una buona notizia per il Made in Italy, ma al momento non è ancora possibile delineare un quadro preciso dell’effettivo successo del Piano Industria 4.0, soprattutto per quanto concerne il superamento delle difficoltà legate alla scarsa diffusione delle competenze digitali e ai difetti infrastrutturali del territorio italiano.

Per capire meglio in cosa consistano esattamente gli strumenti dell’Industria 4.0 e in che modo promettono di rivoluzionare i processi produttivi, analizziamo più da vicino le logiche e le tecnologie alla base della Digital Transformation, focalizzando l’attenzione sull’interessante esempio dei sistemi automatizzati per la gestione delle attività di manutenzione industriale.

La quarta rivoluzione industriale

Le innovazioni chiave della quarta rivoluzione industriale riguardano la sempre più capillare interconnessione degli apparati di produzione automatizzata, che non si limitano più ad eseguire operazioni standardizzate, ma comunicano tra di loro e con l’ambiente circostante, ricavando costantemente dati e rielaborandoli per ottimizzare ulteriormente i processi di produzione.

Dall’introduzione sempre più massiccia di robot altamente versatili e performanti nelle catene di montaggio, al ricorso a software di progettazione digitale per prodotti e componenti realizzabili a basso costo e in tempi brevissimi attraverso la tecnologia della stampa 3D: la Digital Transformation in chiave industriale si muove sul doppio binario della semplificazione e dell’aumento della flessibilità delle linee di produzione.

Realtà aumentata per agevolare la formazione degli operatori e guidarne in real time le attività e possibilità di accesso ad informazioni dettagliate sullo stato della produzione utilizzando applicazioni ad hoc ed un semplice smartphone: quelle che fino a pochi anni fa sembravano solo idee da fantascienza, oggi sono una realtà per un numero sempre maggiore di imprese di grandi, ma anche di piccole dimensioni.

Tanti i vantaggi che derivano dall’adozione dei sistemi dell’Industria 4.0: in primo luogo, un miglioramento della qualità e dell’elasticità della produzione, ma anche un’ottimizzazione delle risorse, con riduzione dei costi diretti (ad esempio l’acquisto delle materie prime) ed indiretti (come lo smaltimento degli scarti di produzione), una riduzione delle perdite economiche causati dai guasti e dalle interruzioni delle attività e un netto incremento della sicurezza per i lavoratori, grazie all’adozione di sistemi automatici per la verifica della salubrità degli ambienti e il rilevamento delle criticità.

La tecnologia dell’Industrial Internet of Things, relativa alla creazione di reti che connettono tutti gli apparati industriali, promette di restituirne in presa diretta i dati di attività, consentendone anche il monitoraggio e il controllo a distanza, mentre la diffusione del Cloud Manufacturing renderà sempre più agevole il ricorso ai database e alle altre risorse informatiche condivise.

Il caso esemplare dei tool per la gestione delle attività di manutenzione

Le attività ordinarie e straordinarie di manutenzione degli apparati di produzione rappresentano uno dei più importanti capitoli di spesa per le realtà industriali di qualsiasi dimensione. È proprio in questo particolare ambito che le potenzialità degli strumenti dell’Industria 4.0 trovano una delle loro migliori espressioni: grazie all’interconnessione dei sistemi, i CMMS (Computerized Maintenance Management System), cioè i software per la gestione della manutenzione, consentono di tenere sempre sotto controllo in maniera automatizzata tutti i macchinari e gli elementi che compongono le linee di produzione, trovando applicazione in tutti i campi della manutenzione preventiva.

Attraverso una comoda interfaccia web, accessibile tramite computer desktop o addirittura via smartphone, diventa possibile monitorare in presa diretta il funzionamento degli apparati, ricevere alert tempestivi in caso di guasti, ma anche pianificare in modo dettagliato tutti gli interventi di manutenzione ordinaria, integrando anche la gestione automatizzata dei depositi delle componenti di ricambio e delle altre attrezzature necessarie per le riparazioni, e delle periodiche ispezioni di sicurezza.

La forza di questa tipologia di strumenti sta nel fatto che il contenuto investimento richiesto per acquisire la licenza d’uso di un software si traduce in una evidente ottimizzazione di attività chiave per la vita di qualunque tipo di impianto di produzione.

Il futuro dell’Industria 4.0 in Italia

Stanziamenti per oltre 10 miliardi dal 2017 al 2020, con estensione degli incentivi fiscali per il sostegno agli investimenti privati in beni dell’Industria 4.0 e miglioramento delle infrastrutture di rete nazionali, e con l’obiettivo di fornire connessioni a 30 Mbps alla totalità delle aziende italiane e a 50 Mbps per almeno il 50% delle imprese: sono queste le iniziative che il governo intende portare avanti per proseguire nel solco tracciato dal Piano nazionale avviato a gennaio.

Alf ine di favorire la diffusione del giusto know-how per la sviluppo di nuovi piani industriali in ottica 4.0, il Politecnico di Milano ha sviluppato uno strumento di autovalutazione molto interessante. Il tool, chiamato DREAMY (acronimo che sta per “Digital Readiness Assessement Maturity”), può essere utilizzato a titolo gratuito e consente di valutare la misura in cui una determinata realtà produttiva è pronta a sfruttare le innovazioni tecnologiche accessibili grazie agli incentivi del Piano nazionale.

Marco

Marco è un blogger che scrive di Web Design, in particolare di User Experience e accessibilità, Graphic Design, tutorial e tutto quello che riguarda il mondo del web e della carta stampata.

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