Il perfezionismo non porta il cibo in tavola

Qualche anno fa (periodo 2005-2007) avevo un sito web, grazie a quel sito ho si imparato un sacco di cose su come funzionava internet, ma non ho mai avuto molto successo, e spesso il sito risultava offline.

Perchè?

Il motivo era molto semplice: non ne ero mai soddisfatto, e cercavo di aggiungergli funzioni su funzioni, tutte insieme, e questo richiedeva un gran dispendio di tempo e fatica.
Ma oltre a questo c’è un altro motivo: cercavo la perfezione assoluta, cioè stavo tentando di fare il sito perfetto con tutte le funzioni possibili immaginabili.
Così facendo però ho perso di vista l’obiettivo principale, e cioè raccogliere utenti, fare un sito bello e famoso. Diversamente sarebbero andate le cose se avessi messo online il sito e man mano avessi aggiunto funzione su funzione con calma, una alla volta, crescendo man mano col sito, adesso probabilmente quel sito sarebbe ancora online.

Da quel sito ho imparato una lezione molto importante, cioè che il perfezionismo, se cercato, può portare a non finire mai un lavoro (specialmente se personale), quindi in termini spicci, può portare a perdere il potenziale cliente e quindi soldi. Magari questo non vale per le cose che vanno su carta stampata come dei volantini che una volta stampati non si possono più modificare a meno di rifarli da capo, ma un sito web si, un logo si (immaginando di fare minimi cambiamenti e di sostituirlo gradualmente), qualsiasi cosa che possa essere modificata in un secondo tempo.

Cambiamenti graduali

Cambiamenti graduali e dilazionati nel tempo soddisfano anche l’utente perchè vede apportarsi modifiche e migliorie man mano, e di conseguenza, pensa che quel sito sia effettivamente vivo, oltre al creare un passo alla volta una struttura adeguata alla domanda, senza eccedere troppo.

Immaginiamo di avere un sito di una casa di abbigliamento, classico sito vetrina, 3 pagine (about, servizi, contatti) più la homepage. Questo sito fa di media 100 visitatori al giorno. È funzionale allo scopo, converte visitatori in contatti. Il gestore, galvanizzato dai risultati, potrebbe pensare di aprire una sezione dedicata al commercio elettronico, senza ulteriori studi sulla cosa. Probabilmente l’e-commerce rimarrebbe desolatamente vuoto. Vuoi perchè magari il settore non è il massimo per vendere online (stiamo sempre nelle ipotesi), sia perchè non si è affiancata la creazione di una nuova sezione senza consultare i diretti interessati, i clienti, che magari ritengono una sezione del genere poco utile al sito.

Concludendo

 
Se pensate di lanciare un nuovo sito, un nuovo servizio, riflettete bene su quali dovranno essere le sue caratteristiche, e cosa potete evitare di mettere all’inizio. Cercate di scremare il più possibile, per ridurre al minimo indispensabile i servizi all’inizio, per poi man mano inserire nuove potenzialità e funzioni, ingrandendo cioè il progetto al crescere della sua utenza.

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Marco

Marco è un blogger che scrive di Web Design, in particolare di User Experience e accessibilità, Graphic Design, tutorial e tutto quello che riguarda il mondo del web e della carta stampata.

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