Cosa mettere nella homepage

Indubbiamente la homepage è la pagina più importante di tutto il sito, quella che deve spiegare il perché del sito, perché esiste e perché mi dovrebbe servire. È come entrare nella hall di un’albergo, la homepage è il punto da dove partire per fare qualunque azione, di solito.

Proprio per questo motivo la homepage è stata, è, e sicuramente sarà, la pagina più pasticciata di tutto il sito web. Dico pasticciata perché alla fine è così che inevitabilmente diventa, senza un’accurata preselezione da parte nostra. Preselezione di cosa? Come?

Accontentare il cliente

Distinguiamo due approcci al volo:

Impulsivo

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Il cliente ci commissiona il lavoro, noi facciamo il lavoro come dice lui. E poi due settimane dopo dobbiamo modificare il sito perché si è ricordato di mettere una cosa importante e assolutamente i-n-d-i-s-p-e-n-s-a-b-i-l-e. E questo è il primo pastrocchio, a cui ne seguiranno inevitabilmente altri. E altri ancora. Fino a trasformare il sito ma principalmente l’homepage in un quadro di arte astratta.

Questo metodo ha essenzialmente due vantaggi, entrambi determinanti per capire il perché del suo successo:

  • È poco costoso.
  • Non richiede alcuno studio o preparazione da parte dello sviluppatore.

Ovvero costa poco al cliente (almeno all’inizio) e questo piace sempre, e a quello che lo realizza non comporta alcuna fatica perché non deve mettersi a studiare utenti, fare test, o progettare insieme al cliente (che è notoriamente fastidioso). Se poi il sito non funzionerà non è certo un problema suo ma del cliente e dei suoi utenti. Casomai spenderà altri soldi per chiamare un seo o farlo rifare da un professionista serio.

Ragionato

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Il cliente ci commissiona il lavoro, noi pensiamo insieme a lui cosa mettere nel sito e solo dopo attente valutazioni e test inseriamo quelle date funzionalità, così da dover mettere mano al sito solo dopo tempo, o comunque prevediamo uno sviluppo futuro della homepage lasciando spazi appositi (senza nemmeno citare l’agile come metodo di sviluppo).

Questo metodo porta tanti svantaggi che lo rendono molto impopolare nella nostra piccola realtà italiana, tra cui ricordiamo:

  • È più costoso, parecchio di più a volte.
  • Ha bisogno di molto più tempo.
  • Richiede conoscenze approfondite che devono essere continuamente migliorate e aggiornate.

Questo metodo è di gran lunga il più difficile attuabile, non mi stupisce che siano così pochi ad attuarlo, quello che mi stupisce e mi preoccupa è che non c’è la volontà di apprendere questo tipo di sviluppo. Le ragioni del cliente sono comunque ascoltate (anzi meglio perché si riesce a capire bene quello che vuole ma non dice o non sa spiegare), e in questo modo si può ottenere un qualcosa di decente e usabile, veramente adatto all’azienda. Che risparmia due volte. Meno soldi in pubblicità e meno soldi per rifarlo dopo.

Le ragioni di tutti

Sicuramente dobbiamo ascoltare il cliente.
Il sito è il suo e quindi dobbiamo ascoltare quello che dice. Chi meglio d lui sa quello che serve al suo sito?
Noi probabilmente.
Noi se facciamo tutti i test del caso, se sappiamo quello che vogliono gli utenti.

Gli utenti

Il sito non è loro, ma questo non vuol dire che la loro opinione debba essere trascurata, soprattutto in una pagina importante come la home.
Se quindi per capire quello che vuole il proprietario del sito facciamo test, domande e interviste, per capire quello che serve agli utenti facciamo test, domande e interviste. La stessa cosa. È come sentire due diverse persone che parlano dello stesso argomento da due punti di vista differenti, e noi dobbiamo metterli d’accordo.

Homepage 3.0

Una homepage sviluppata secondo questo metodo dura di più rispetto a una home di un sito qualsiasi che per un qualunque motivo (sia tecnico, commerciale o che altro, magari l’azienda si è ingrandita, o ristretta, o si è fusa con un’altra) e quindi riesce a dare un’immagine coerente, pur aggiornandosi, nel tempo. Non c’è niente di male ad aggiornare il sito ogni tanto, fa bene svecchiare un poco, ma in questa maniera i cambiamenti fatti male sono ridotti al minimo.

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Marco

Marco è un blogger che scrive di Web Design, in particolare di User Experience e accessibilità, Graphic Design, tutorial e tutto quello che riguarda il mondo del web e della carta stampata.

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