Come XMind ha migliorato il mio lavoro

All’inizio c’era photoshop. Poi venne la lavagna. Infine arrivò XMind.
Ho parafrasato la citazione biblica adattandola ai vari passaggi che ho seguito per trovare un sistema per la creazione delle mappe mentali.
Alla fine ho scelto XMind [[Che tra le altre sue cose apprezzabili è gratuito]].

Photoshop va bene finché si sta lavorando a siti di piccole dimensioni (5-10 pagine) e si è da soli. Infatti non c’è alcun bisogno di creare dei file complicati che possono essere modificati anche da altre persone. Possiamo usare lo standard che vogliamo. Ovviamente se siamo soli e le pagine aumentano si inizia a sentire la necessità di uno strumento più adatto.

Poi passai ad una più pratica lavagna col pennarello. È certamente lo strumento più condivisibile che esiste, non c’è bisogno di alcun addestramento particolare, basta un muro libero e saper scrivere, ma quello di solito ci viene insegnato da piccoli. Il problema della lavagna, per quanto comoda e universale possa essere, è la confusione che genera. Con un sito complicato, con 30 e più pagine e relazioni, la lavagna diventa un ammasso di inchiostro confuso e illegibile.

Infine quando scoprii XMind, finalmente trovai una soluzione utile ed efficace (sia per me che per i miei clienti), dato che potevo lavorare su uno strumento condiviso, tra me i miei colleghi, e stamparlo in maniera chiara per farlo vedere ai clienti.

A che servono queste mappe?

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Ho parlato di sistemi per creare queste mappe mentali, ma a che servono, che ci faccio?
Queste mappe top-down (dagli sviluppatori verso gli utenti), in architettura dell’informazione, servono a definire principalmente due cose: la prima è rendere graficamente la navigazione, scopo più immediato, e poi servono a definire le relazioni delle pagine tra di loro [[Rosenfeld e Morville, Architettura dell’informazione per il World Wide Web]] e, in maniera minore, i diagrammi d’uso del sito.
Partiamo subito da quest’ultimo: ho detto che viene usato in maniera minore, e non a caso. Può essere usato solo quando mostra i possibili percorsi che fa un visitatore su un limitato servizio [[Steve Krug, Don’t make me thing]] (un form, un servizio del sito..) perché, creare una cosa del genere per tutta l’esperienza di navigazione del sito, apparte che ci mettete più tempo per farlo che non costruire uno space shuttle, è inutile (fatto su tutto il sito) perché tanto i visitatori trovano sempre il modo di navigare in un modo che non avete previsto. Le variabili diventerebbero troppe.
Gli altri due sistemi servono per mostrare la navigazione del sito, e per mostrare le relazioni delle varie pagine tra di loro, quindi come si rapportano queste pagine con le altre, mostrare le varie sezioni, in che maniera sono collegate e organizzate, andando via via ad incrementare i dettagli della struttura.

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Marco

Marco è un blogger che scrive di Web Design, in particolare di User Experience e accessibilità, Graphic Design, tutorial e tutto quello che riguarda il mondo del web e della carta stampata.

Una risposta

  1. madda ha detto:

    Comodissimo il Mind Mapping!
    Dovrebbero insegnarlo anche nelle scuole!
    io lo uso per progettare i loghi e vengono fuori tantissime cose interessanti!

    GOD BLESS MIND MAPPING!

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