Introduzione all’usabilità web
Cominciamo dal principio, vi va?
L’usabilità è una cosa molto bella e positiva, e volendo, possiamo dire che serve a rendere felici le persone. Ok magari questo è un po’ esagerato, però non si discosta così tanto dal vero. Infatti l’usabilità serve a rendere più facile usare un prodotto (usabile anche come sinonimo di fruibile, quindi facilmente da trovare e da usare) in generale, ad esempio uno sportello di un bancomat, un sistema operativo (famosa è la Apple per l’usabilità e la coerenza del suo software su diversi dispositivi), un sito web. Ovviamente, essendo noi webdesigner, parliamo di siti web.
Vedere l’usabilità
Come si misura l’usabilità, che aspetto ha l’usabilità in un sito?
Beh, come al solito, dipende. Da che cosa? Dal sito stesso of course!
Una buona usabilità di un sito è invisibile.
Proprio perché è fatta bene, l’usabilità diventa invisibile, diventa come una pellicola trasparente[[Anche se in realtà questa analogia non funziona molto bene, in quanto l’usabilità non è una cosa che si applica sopra al sito finito come una pellicola ma è un qualcosa che nasce insieme col sito]], non si vede ma c’è, e l’utente neanche se ne accorge, non è uno sforzo per lui usare quel sito ma diventa una cosa naturale e semplice.
Al contrario, un sito mal progettato rende la vita di tutti un inferno, ed è per questo che una cattiva usabilità si sente, e gli utenti la percepiscono come una cosa del tutto negativa e frustrante, anche se magari non riescono a collegare direttamente i loro problemi di navigazione con un problema di usabilità.
Niente con cui vorremmo avere a che fare. Eppure navighiamo tutti i giorni siti che sono fatti male. E i webdesigner continuano a creare siti web fatti male.
E dire che basterebbe davvero poco per semplificare la vita della gente senza dover ricorrere a tecniche strane o assurde. La curva di apprendimento per imparare le tecniche minime è davvero bassa. È la volontà che manca, il ragionamento per cui un sito web è perfetto così e non ha bisogno di ulteriori ritocchi.
Perché è così difficile creare un sito usabile?
Non è la cosa più facile del mondo creare un sito internet fatto come si deve, è pacifico. Però da una professione come la nostra, molto specifica, qualcosa in più ce la si potrebbe anche aspettare.
Per poter creare un sito che sia davvero usabile è necessario conoscere alcune cose ben definite:
- Chi sono gli utenti di quel sito
- Come lo usano
- Quali sono le loro esigenze
- Quali sono le esigenze del proprietario del sito
Questi dati si ricavano dallo studio delle statistiche di ricerca (se esiste già un sito, il che avvantaggia sempre), dai test con gli utenti, dalle interviste e questionario dati al cliente, ecc.. Tutto questo processo si chiama UXD, ovvero User Experience Design.
Spesso cercare e ottenere i dati richiesti dall’UXD porta via tempo e soldi, come nel caso dei test con gli utenti, e questo è un ostacolo insormontabile per molte piccole aziende, già poco disposte a spendere sul web, quelle che magari vogliono il sito perché tanto ce l’hanno tutti. Allora apritevi una pagina di Facebook e via (e anche qui volendo è un discorso a parte).
Questo perché il sito è visto non come un investimento (queste aziende sono le stesse che poi magari spendono decine di migliaia di euro in macchinari), ma solo come una spesa. Generalmente hanno ragione, visto qual’è il livello medio di un sito web, ma le poche volte che sono in torto, buone webagency sono costrette a lavorare su un sito web con budget molto risicati. È ovvio che la qualità alla fine ne risenta.
Chi viene danneggiato da una cattiva (o mancante) usabilità?
Si dice sempre che sono gli utenti a pagare il prezzo maggiore di una mancata (o mal fatta) usabilità, ed è vero, ma io per un momentino solo vorrei mettere da parte gli utenti e parlare dell’altra categoria che viene danneggiata, ovvero le aziende (i proprietari del sito).
Le aziende sono danneggiate come conseguenza che gli utenti non trovano usabile il sito, quindi torniamo comunque agli utenti. E il motivo è molto semplice, il sito viene associato alle aziende stesse. Se il sito è fatto male, le persone possono pensare che l’azienda lavora di conseguenza, cioè male (esempio banale ma significativo, rendere difficile trovare i numeri di telefoni sul sito, perché? Non volete che vi telefono? E perché non volete che vi telefono? Che cosa avete da nascondere? E così via).
Questa è una cosa da cui difficilmente se ne esce, perché finché parliamo di utenti, il sito si può sempre modificare e rendere usabile, ma un’immagine aziendale compromessa, quella come la aggiustiamo?
Una risposta
[…] Introduzione all’usabilità […]